
Voglio che il tempo passi,
anche se scava rughe sul volto,
e sbrina argento sui capelli neri.
Ben lieve è questo male,
se si pensa alla limpidità che le visioni
nella distanza acquistano.
Solo l’aria lontana si fa azzurra,
e solo gli orizzonti sfumano in tinte tenui o glorïose.
Voglio che il tempo passi: da lontano
son più giusti i rapporti delle cose;
l’aria le fascia d’impalpabili bende e le inazzurra.
Voglio che il tempo passi,
che atrofizzi i nervi dolorosi,
che la materia,
e questa nostalgia strana, di lui, riposi…