
11 gennaio 1945, Milano
Estate
Nei mesi estivi il solleone
rende i muri così abbaglianti
che a fissarli vien sonno:
tende gialle e rosse
si abbassano sui negozi;
il nastro di cielo
che s’allunga fra due strisce
parallele di tetti
è una lamina di metallo rovente.
Dolce è non far niente,
accucciati sulle pietre roventi,
respirando il caldo.
La danza della neve
Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme. Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo
tace.